venerdì 12 agosto 2011

Io amo leggere.....mi fa volare con la fantasia e posso arrivare dove voglio!!!!

giovedì 28 luglio 2011

LA SCALA MIRACOLOSA...............


La storia della Scala di San Giuseppe eretta nella Chiesa neogotica Nostra Signora della Luce di Santa Fè in Messico, è un mix di fede, leggenda e misteri architettonici. Nota anche come Scala di Santa Fè, la struttura a chiocciola è alta sette metri, è fatta di solo legno e sembra reggersi solo su stessa.
La Chiesa di Santa Fè è un’opera dell’architetto francese Mouly che la costruì per le suore di Lorette, arrivate per difendere il cristianesimo nei territori americani.
Mouly dimenticò di progettare una scala per collegare il coro e la cappella e, non contento, fece in modo di lasciare troppo poco spazio libero per permettere ai carpentieri interpellati di farne una.
Le suore si ritirano in preghiera invocando San Giuseppe, uno dei falegnami più famosi della storia. Dopo nove giorni di preghiere bussò alla porta della Chiesa un carpentiere straniero che, utilizzando soltanto attrezzi rudimentali, costruì la celebre Scala di Santa Fè da solo, andando via senza prendere alcun compenso.
La Scala di San Giuseppe a Santa Fè fu realizzata con la tecnica del legno curvato, senza usare né chiodi né colla, ma solo perni in legno. Ogni pezzo è raccordato al successivo tramite incastro e i punti di fissaggio sono soltanto due: a terra e sul solaio.
Comoposta di 33 gradini come gli anni di Cristo, costruita interamente in legno da un carpentiere sparito nel nulla senza riscuotere la parcella: avete bisogno di altri indizi per capire perchè la chiamano Scala di San Giuseppe? Aggiungeteci che chi ci è salito, ha affermato che su quei gradini si prova una sensazione particolare e indescrivibile…

martedì 26 luglio 2011

" Niccolò chef "


....ieri ho fatto la marmellata con la mia mamma e insieme abbiamo creato questa etichetta...che ve ne pare?

Un mazzolino per l'onomastico della mia zia Annalisa!!!!!!

Rose fatte con  tovagliolini di carta, nastro, brillantini e.......tanta fantasia!!!!!!!!

martedì 1 febbraio 2011

UNO DEI MIGLIORI CARTONI ANIMATI DI WALT DISNEY...

Gli Aristogatti








Gli Aristogatti (The Aristocats) è un film del 1970. È il primo lungometraggio di animazione prodotto dalla Walt Disney Productions dopo la morte di Walt Disney. È, altresì, considerato il 20° classico Disney secondo il canone ufficiale.


Trama
Ambientato a Parigi nel 1910 narra le avventure della gatta Duchessa e dei suoi cuccioli: BizetMatisse e Minou. La famiglia di gatti abita felice in una grande casa in stile classico assieme alla proprietaria, un'agiata e anziana borghese.
Proprio a causa dell'età avanzata, Madame Adelaide decide di fare testamento, lasciando ogni suo bene ai gatti ed in successione, alla morte di quest'ultimi, al maggiordomo Edgar. Ma sfortunatamente, quando convoca l'Avvocato George Hautecourt per redigere il testamento, la loro conversazione viene casualmente ascoltata da Edgar, che dopo un iniziale sconforto decide di sbarazzarsi dei gatti.
Così, mentre Duchessa e i gattini si esercitano nella pittura, nel canto e al pianoforte, Edgar prepara loro una cena a base di sonnifero che in breve li fa cadere in un sonno profondo assieme al loro amico, il topolino Groviera. Nella notte poi, quando anche Madame dorme, carica Duchessa e i gattini su di un sidecar che guida fuori Parigi con l'intento di abbandonarli il più lontano possibile. Lungo la strada, però, incontra due caniNapoleone e Lafayette, specializzati nell'assalire chiunque passi dalle loro parti.
Nella colluttazione che ne nasce, la culla contenente Duchessa e i gattini viene sbalzata via e termina sotto ad un ponte, in mezzo ai prati, mentre Edgar, in qualche maniera, riesce a sfuggire ai due cani. Nel frattempo scoppia un temporale e Madame, preoccupata che i gatti possano aver paura, realizza che sono scomparsi. Groviera, risvegliatosi, li va a cercare per la strada ma senza successo.
L'indomani ecco apparire a Duchessa un grosso gatto rosso. Canta e si muove con un ritmo musicale originale e accattivante. ÈRomeo, ed è stato attratto dalla bellezza di Duchessa, anche perché, in un primo momento, non aveva notato i gattini nella culla. L'incontro con Romeo è provvidenziale. Romeo e gli altri strampalati personaggi che gli Aristogatti incontreranno nel loro viaggio accompagnano grandi e piccini al godimento di un classico divertimento, con dolce finale.


I personaggi principali 



Romeo e Duchessa.
  • Romeo è un grosso gatto vagabondo rossiccio. Le sue origini sono italiane, lui è "Er mejo der Colosseo" (nell'edizione originale è di origini irlandesi e il suo nome è Thomas O'Malley). I baffetti e l'ammiccare di Romeo ricordano da vicino un macho per eccellenza: Clark Gable. Nella versione italiana Romeo è stato doppiato da Renzo Montagnani.
  • Duchessa, una raffinata gatta bianca di città con splendidi occhi azzurri. Ricorda nello sguardo il fascino misterioso di Liz Taylor.


Matisse, Bizet e Minou.   
  • Minou è l'unica micetta della cucciolata di Duchessa, bianca come la madre. Come una vera piccola neo aristocratica si esercita a suonare il pianoforte ed a cantare. Nella versione originale si chiama Marie in onore di Maria Callas.
  • Matisse, fratello di Minou e di Bizet, è l'artista del gruppo. È di colore rossiccio-arancione, dipinge ed ha inclinazione per la nascente pittura espressionista. Sia nella versione italiana che in quella originale il nome di Matisse è ispirato ad un pittore francese, solo che in originale il personaggio si chiama Toulouse in onore di Henry de Toulouse-Lautrec.
  • Bizet, fratello di Minou e di Matisse, suona il piano ed ha la tendenza per la boxe. È di colore grigio scuro. Il nome di Bizet, nella versione originale è Berlioz in onore dell'omonimo compositore.
  • Edgar il maggiordomo, alto e dinoccolato, è il personaggio cattivo della storia.


I personaggi secondari 

« Tutti quanti voglion fare il jazz
perché resister non si può al ritmo del jazz. »
(il ritornello della canzone guida del film)
  • Il quartetto di Scat Cat formato da gatti di varia specie e nazionalità. Sono tutti musicisti jazz.
    • Scat Cat, nero con bombetta. Suona la tromba e canta, come i grandi musicisti neri americani. Chiara la caricatura diLouis Armstrong.
    • il cinese (Siamese), giallo con occhi a mandorla. Suona inizialmente la batteria e poi il pianoforte.
    • l'inglese, ha il look da hippy e suona la chitarra, proprio come John Lennon, del quale è chiaramente la caricatura.
    • il russo (Blu di Russia), grosso e a pelo lungo, con voce baritonale. Si nota la sua nazionalità quando, incoraggiando il Siamese, dice: "Coraggio, tovarish!". Suona il contrabbasso.
    • l'italiano, marrone con accento napoletano. Suona la fisarmonica.
  • Miss Guendalina Blabla e Miss Adelina Blablaoche migratorie. Provengono dalla Gran Bretagna.
  • Zio Reginaldo, parente di Guendalina e Adelina, è un'oca maschio che rischia di essere cucinata al "Petit cafè" di Parigi.
  • Groviera, un minuscolo topo d'appartamento, amico degli Aristogatti.
  • Napoleone e Lafayette, due vecchi cani di campagna in cui il maggiordomo Edgar ha la disavventura di imbattersi.
  • Frou Frou, la cavalla di Madame, amica di Groviera e degli Aristogatti.
  • Adelaide Bonfamille è l'aristocratica Madame proprietaria degli Aristogatti.
  • L'avvocato Georges Hautecourt, "il più vecchio e il più caro amico" di Madame, sin da quando lei stessa si esibiva con successo nella Carmen, si occupa di redigere il testamento di Adelaide. È interessante notare come, nella versione originale, si usi il termine attorney, mantenuto (tradotto) in quella italiana, da questo punto di vista trattandosi di questioni testamentarie, sarebbe stato forse più opportuno tradurre con notaio, come accade infatti nella versione francese, ma questo avrebbe reso assurdo il dialogo in cui Georges chiede a Madame: "a chi devo fare causa?".

Note di produzione 

L'immagine iniziale mostra con tratto d'abbozzo e soli contorni una città dei primi anni del 1900. Case classiche e signorili. Le immagini, accompagnate dalla voce di Maurice Chevalier, si riempiono di colori pastello e una carrozza si muove lentamente lungo un ponte sulla Senna. È il tempo della Belle époque e la vita a Parigi, per chi è benestante, trascorre serena.
Una folata di modernità è in arrivo nella vecchia Europa. Assieme a ritmi inconsueti e orecchiabili l'inventiva e l'improvvisazione della musica jazz si contrappone alla pacata musica da concerto di fine secolo. Uno stile di vita fresco e originale sta per insinuarsi nell'animo di ogni essere vivente, sia esso umano o animale, fornendo a tutti una rinnovata ondata di giovinezza.
Lo stile del disegno ricorda da vicino quello de La carica dei 101, altro lungometraggio Disney di grande successo, uscito dieci anni prima. Per sottolineare tale similitudine tra i due film, i personaggi degli Aristogatti appariranno ancora in un breve cameo nel remake con personaggi in carne e ossa de La carica dei 101 - Questa volta la magia è vera del 1996, con Glenn Close nella parte di Crudelia De-Mon.
Nel film di Quentin TarantinoPulp Fiction, Mia (Uma Thurman) nella scena della gara di ballo, balla esattamente come Duchessa.
Il doppiaggio italiano di Romeo, seppure venga ufficialmente attribuito a Renzo Montagnani, viene considerato da molti svolto dall'attore romano Riccardo Garrone. Si può infatti notare l'esatta somiglianza del timbro, del tono e dell'accento vocale fra il personaggio e Garrone, precisamente nella scena dove Romeo, cantando, si presenta a Duchessa come "Er mejo der Colosseo" .

Curiosità 

  • In una scena del film vi è una ricalcatura coincidente con una scena del film La carica dei 101: la sequenza in cui Romeo riporta la gattina Minou sul camioncino e viene aiutata dalla mamma Duchessa è pari alla scena dove Pongo aiuta Lucky a salire sul camioncino ed anch'esso viene aiutato dalla mamma Peggy allo stesso modo.
  • Nel "Robin Hood" della Disney Robin e Lady Marion ballano esattamente come Duchessa e Romeo" e sulle note della canzone "Giovanni ré fasullo di Inghilterra" e la band al seguito è tale e quale a Scat Cat e ai suoi amici Jazzisti : ovviamente è un'altra ricalcatura .
  • Una delle scene finali del film evidenzia un errore storico-geografico. Il baule nel quale Edgard vuole richiudere i gatti per spedirli a Timbuctu e nel quale alla fine finisce invece egli stesso, riporta sul coperchio l'etichetta con la destinazione: "Timbuctu - French Equatorial Africa". Timbuctu infatti è nell'attuale Mali, che non è mai appartenuto all'Africa Equatoriale Francese, bensì all'Africa Occidentale Francese.





martedì 25 gennaio 2011

UN CARTONE ANIMATO CHE A ME PIACE TANTO.....

Manny TuttofareMANNY TUTTOFARE
Il protagonista principale è il giovane Manny, un piccolo imprenditore che insieme ai suoi attrezzi animati e parlanti, è sempre pronto a risolvere qualsiasi problema tecnico: riparare mensole, aggiustare semafori, fissare pali e tanto altro. La serie è stata ideata da Roger Bollen, Marilyn Sadler, Emmy Award e prodotta da Rick Gitelson. Le animazioni sono state affidate agli studi canadesi della Nelvana.
Manny di fronte a qualsiasi problema è sempre ottimista e confida nel suo ingegno e nella affidabilità dei suoi attrezzi. Fra questi troviamo Dente, la sega sempre pronta a tagliare l'impossibile.
Manny TuttofarePhilip il cacciavite a croce di colore giallo, che parla sempre a sproposito e sogna di diventare un grande regista. Pim il martello insicuro e un pò imbranato, visto come un pericolo da parte degli altri attrezzi, ma per fortuna Manny crede nelle sue grandi capacità. Becco è una chiave a pappagallo che si crea problemi inutili, non credendo molto nelle sue potenzialità in quanto è molto ansioso. Strizza è invece una piccola pinza, molto utile quando bisogna stringere qualche vite. Scatto è un metro estensibile molto pignolo, Manny ricorre sempre a lui quando bisogna prendere le misure prima di eseguire un lavoro. Infine troviamo Vito, un cacciavite a taglio dal manico blu, un pò geloso di Philip, che pensa di sapere tutto in quanto è il più anziano del gruppo.
Manny TuttofareQuando viene trovata la soluzione del problema da parte di Manny, il gruppo degli attrezzi inizia a lavorare, cantando una simpatica canzoncina "Aggiustiamolo tutti dai, avvitalo, stringi dai, let's work togheter now, lavora insieme a noi. Taglia, calcola, battilo, sforzalo, serralo, qui ciascuno ha il suo compito e lavorano, all togheter aggiustiamo noi!". Il messaggio è quello che soltanto con un lavoro di squadra, dove vengono esaltate le capacità dei singoli, si possono risolvere i problemi.
Manny TuttofareFra i vari personaggi troviamo il signor Lopart, che possiede un negozio di dolci al lato del laboratorio di Manny. Lopart è un pò imbranato, sempre pronto a cacciarsi nei guai quando deve salire in qualche scala o trasportare pacchi, nonostante i buoni consigli di Manny. Nell'episodio "Affari con le scarpe" Manny viene contattato dal Sig. Shepard, proprietario di un negozio di scarpe che vorrebbe una insegna a forma di scarpa per il suo negozio. Manny con l'aiuto del metro Scatto, la progetta e valuta la scelta dei materiali con il quale realizzare l'insegna. Purtroppo il signor Shepard è anche molto disordinato e non riesce mai a trovare le scarpe adatte ai suoi clienti. Manny decide quindi di costruirgli degli scaffali, per ordinare le scarpe del negozio, così oltre ad una bellissima insegna il signor Shepard riesce a servire meglio i suoi clienti e aumentare i suoi guadagni, grazie al prezioso aiuto di Manny e dei suoi attrezzi.

giovedì 6 gennaio 2011


La leggenda della Befana

Con la tradizione cristiana la Befana non c’entra proprio niente, ma nella tradizione popolare c’è una leggenda che in qualche modo la inserisce come protagonista di questa festa religiosa. I Re Magi stavano andando a Betlemme per rendere omaggio al Bambino Gesù. Giunti in prossimità di una casetta decisero di fermarsi per chiedere indicazioni sulla direzione da prendere. Bussarono alla porta e venne ad aprire una vecchina. I Re Magi chiesero se sapeva la strada per andare a Betlemme perché là era nato il Salvatore. La donna che non capì dove stessero andando i Re Magi, non seppe dare loro nessuna indicazione. I Re Magi chiesero alla vecchietta di unirsi a loro, ma lei rifiutò perché aveva molto lavoro da sbrigare. Dopo che i tre Re se ne furono andati, la donna capì che aveva commesso un errore e decise di unirsi a loro per andare a trovare il Bambino Gesù. Ma nonostante li cercasse da ore non riuscì a trovarli e allora fermò ogni bambino per dargli un regalo nella speranza che questo fosse Gesù Bambino. E così ogni anno, la sera dell’ Epifania lei si mette alla ricerca di Gesù e si ferma in ogni casa dove c’è un bambino per lasciare un regalo, se è stato buono, o del carbone, se invece ha fatto il cattivo. (www.maestroantonio.it)